Il parlamento tibetano in esilio si oppone alla rinuncia del Dalai Lama
Il parlamento deve approvare un emendamento costituzionale che consenta al Dalai Lama di rinunciare al ruolo di capo politico. Ma nel parlamento prevalgono le voci contrarie. E’ problema decisivo anche per decidere la futura linea politica verso Pechino: richiesta di più autonomia o d’indipendenza.
Il parlamento tibetano in esilio è incerto se accettare la rinuncia del Dalai Lama da capo politico dei tibetani. Ieri, in una sentita discussione in corso a Dharamsala (India), sede del governo tibetano in esilio, 11 dei 14 parlamentari intervenuti a parlare (su 43 membri) si sono detti contrari all’emendamento costituzionale necessario per consentire la rinuncia.
Il parlamentare Ugen Topqyal ha affermato che “la popolazione tibetana non è d’accordo con la decisione di Sua Santità. Mi dimetterò se c’è una proposta di [approvare questo] cambiamento”…